A dispetto della sua breve vita - solo dodici numeri pubblicati tra il1968 e il 1971 -, la rivista marxista « Contropiano » ebbe un ruolo centrale del... > Lire la suite
A dispetto della sua breve vita - solo dodici numeri pubblicati tra il1968 e il 1971 -, la rivista marxista « Contropiano » ebbe un ruolo centrale del dibattito politico e culturale del periodo. Fondata da AlbertoAsor Rosa, Massimo Cacciari e Antonio Negri (con quest'ultimo cheabbandonderà la rivista dopo il primo numero), la rivista divenneben presto una vera e propria piattaforma, dove diverse disciplinedel moderno lavoro intellettuale - architettura, arte, letteratura, urbanistica, economia, filosofia - venivano filtrate alla luce della criticadell'ideologia, attraversata da costanti riferimenti alla tradizione delpensiero della crisi. Il presente testo si propone di studiare lo specifico contributo offerto da « Contropiano » al dibattito storiografico inambito architettonico e urbanistico. A partire dal saggio di Manfredo Tafuri del 1969 sull'ideologia architettonica, ripreso poi nel suoProgetto e utopia (1973), la rivista si impegnò infatti in una radicaleanalisi di alcuni dei principali episodi della modernità architettonicae dei loro risvolti ideologici, per arrivare infine a una severa criticadella pratiche contemporanee di gestione e pianificazione della città e del territorio. Questo progetto vide il coinvolgimento di alcunidocenti romani dell'Istituto Universitario di Architettura di Venezia(Mario Manieri Elia, Giorgio Ciucci, lo stesso Tafuri) e di alcuni giovani intellettuali veneziani (Francesco Dal Co, Marco De Michelis), arinnovare e rafforzare quell'asse fra la Capitale e la città lagunare chefin dall'inizio aveva caratterizzato la rivista.