Martin Buber (1878-1965) è stato uno dei massimi intellettuali ebrei del XX secolo. Figura complessa e controversa - infaticabile narratore di storie... > Lire la suite
Martin Buber (1878-1965) è stato uno dei massimi intellettuali ebrei del XX secolo. Figura complessa e controversa - infaticabile narratore di storie e leggende chassidiche, autore decisivo nel rinvenire i lineamenti di un pensiero dialogico, impegnato per tutta la vita in una nuova versione tedesca della Bibbia ebraica -, veniva ben presto definito dall'amico Gustav Landauer come « l'apostolo dell'ebraismo di fronte all'umanità ». Prendendo le mosse da tale epiteto, Gershom Scholem, una delle massime figure novecentesche nel campo degli studi ebraici, rintraccia, in questo agile scritto, splendori e miserie della vicenda umana e filosofica buberiana, consegnandocene un accorato e autorevole ritratto. Gershom Scholem (1897-1982), oltre che autore di opere fondamentali sulla cabbalà, è stato docente universitario e ha svolto un'intensa attività di conferenziere. Di lui la Giuntina ha già pubblicato:La stella di David. Storia di un simbolo, Il sogno e la violenza. Poesie, Lettere dall'esilio. Carteggio con LeoStrauss