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Indagando sul ruolo della cultura scientifica nella formazione giovanile di Leopardi, il volume ricostituisce per la prima volta l'unità del Saggio di chimica e storia naturale. Il confronto con il contesto scientifico coevo e lo studio delle fonti impiegate per preparare il saggio, organizzato da Monaldo Leopardi il 20 Luglio 1812 per un pubblico scelto di nobili ed ecclesiastici, mette in luce come al futuro poeta la natura si riveli in una dimensione gerarchica e classificatrice che privilegia l'uomo tra gli altri animali, senza interrogarlo o esserne interrogata. Una veste ancora ingenua, eppure presupposto, a lungo trascurato, del rovesciamento filosofico della maturità, quando l'uomo leopardiano assisterà, ormai in platea, da spettatore e protagonista inerte, al perdersi del finalismo cosmico.